La pratica contemporanea del tatuaggio conosce una diffusione planetaria. Ma la scrittura sul corpo da anti-linguaggio marginale è diventata moda globalizzata. Diverse scienze umane si sono occupate del fenomeno, in particolare l’antropologia criminale a quella culturale, nei loro intrecci con la sociologia, il folklore, la teoria delle immagini, la storia letteraria e gli studi culturali e , not least, la semiotica, teoria del segno e del senso. La questione dell’identità individuale e collettiva dei processi di costruzione, trasformazione e denegazione del segno che dal somatico tracima nel sociale ( e viceversa), peraltro, coincide solo parzialmente con quella relativa alla scrittura del corpo. La pratica del tatuaggio produce tradizioni – anche inventate – e traduzioni anche al di là dell’ambito strettamente etnico, andando a coinvolgere, oggi più che mai, la dimensione estetica: e cioè sensoriale e somatica , ma anche visiva, vestimentaria, ultravestimentaria e artistica. Questo libro si propone, oltre alla realizzazione di una rassegna documentaria, di estendere il campo e i metodi dalla semiotica al segno tegumentario per analizzare la relazione testuale tra le icone e i corpi, tra il soma e il sema (pitture corporali, ferite, perforazioni, scarificazioni, marchiature, ecc.), nonché le tattiche enunciative dell’io-pelle e dei suoi involucri. La direzione del discorso è duplice: da una parte il discorso (e il racconto) sul tatuaggio, dall’altra il tatuaggio che, di per sé, discorre e racconta.
Francesco Mangiapane si occupa di sociosemiotica della cultura e ha approfondito le questioni legate all’identità visiva e al brand, a Internet e ai social media, al cibo e all’identità culturale. Tiene il corso di Semiotica del Patrimonio culturale presso il Corso di Laurea in Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università degli Studi di Palermo e di Cinema e cibo presso l’Univerisità di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Tra i suoi scritti: Peppa pig (2014), Retoriche social (2018). E’ opinionista su giornali e riviste di ambito nazionale e locale.
Gianfranco Marrone saggista escrittore, è professore ordinario di Semiotica nell’ Università di Palermo. Giornalista pubblicista, collabora a “Tuttolibri” de La Stampa, doppiozero e varie altre testate. Dirige “E/C”, rivista dell’Associazione italiana di studi semiotici. Con Paolo Fabbri dirige la collana “Insegne” presso l’editore Mimesis di Milano e “Biblioteca di Semiotica” da Meltemi. Tra i suoi ultimi scritti: Semiotica del gusto (2016), Roland Barthes: parole chiave (2016), Storia di Montalbano (2018), Prima lezione di semiotica (2018). Altre info su: gianfrancomarrone.it