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I Tatuaggi di Gerusalemme

126 pages, 13×20,5 cm, softcover

12,00
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Autore: Alessandra Borroni

Brossura 21×12,5cm – pag.126 Per secoli e secoli molti dei pellegrini cristiani che arrivavano in Terra Santa, dopo aver visitato le città e i luoghi santi più importanti per i cristianesimo, concludevano il proprio viaggio a Gerusalemme, qui si facevano incidere sulla pelle alcuni tatuaggi. Spesso non erano semplici croci ma disegni ben più dettagliati: dal simbolo del pellegrinaggio che era composto da diversi elementi alla riproduzione di vere e proprie scene del cristianesimo, come fossero delle vere icone. Alla vista di questi antichi disegni è facile collegare questa pratica alla tradizione italiana del tatuaggio sacro, che poco dopo si sviluppò presso il santuario di Loreto. Se andiamo a scavare tra le origini di questa usanza scopriamo che la pratica era già attiva tra i cristiani egiziani dei primissimi secoli. In un crocevia come Gerusalemme dove tutte le culture si incontrano, e in qualche modo si fondono, i copti, i crociati, i frati francescani, gli armeni, i dragomanni e i pellegrini hanno fatto sì che la tradizione del tatuaggio sacro in questa città sia stata continua, senza interruzioni; tantoché ancora oggi a Gerusalemme esiste una famiglia che da secoli e secoli continua a tatuare i disegni antichi sulla pelle dei pellegrini. Ma da dove arriva veramente questa usanza e come mai a Gerusalemme è ancora viva? Siamo andati alla ricerca delle origini della tradizione, e abbiamo raccolto più di un centinaio di disegni antichi che raccontano le diverse culture cristiane e anche quelle pagane dei primi secoli del cristianesimo.

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