Horimono, oltre che essere il nome usato dai maestri per il tatuaggio tradizionale giapponese, significa “incidere”. Questa è la sua caratteristica, perché il corpo viene finemente decorato e diventa parte integrante di un’opera creata dal maestro tatuatore. Un’opera complessa e piena di fascino, ma perseguitata e costretta a rimanere nell’ombra del fardello di negatività che si porta dietro. L’horimono ha una lunga tradizione, è stato forgiato dalla dedizione dei maestri ed è grazie a loro se è sopravvissuto. Ecco, qui proposto, un viaggio che inizia dai primi incontri con i tatuaggi fino agli elaborati corpi che vediamo e apprezziamo, snodandosi attraverso la figura del maestro e i suoi strumenti, nonché la struttura del tatuaggio tradizionale, e spiegando i motivi iconografici più usati.
Costanza Brogi vive nel Valdarno, tra Arezzo e Firenze. La passione per il Giappone e la sua cultura, abbinata a quella dei tatuaggi, l’ha portata a interessarsi molto all’horimono, il tatuaggio giapponese tradizionale, in tutte le sue forme. Ha cominciato così a disegnarne i soggetti e studiarne la storia, integrandola con quella del suo paese natio.