Attorno al XV secolo gli abitanti delle terre marchigiane e i pellegrini che arrivavano in queste zone avevano l'uso di tatuarsi le mani o l'avambraccio vicino ai polsi.
Erano tatuaggi colore blu di figure, motti, croci, simboli sacri, cuori trafitti, teschi e ancore.
Le origini di questa tradizione venivano dal Santuario di Loreto, probabilmente era un atto di devozione o forse di rconoscimento.
Caterina Pigorini Beri, in questo libro del 1889, ripercorre la nascista di questa interessante usanza e raccoglie un centinaio di disegni dei tatuaggi originali.
Caterina Pigorini Beri nacque nel 1845 a Fontanellato (PR). Figlia del medico condotto della cittadina di nascita e sorella del famoso paleontologo Luigi Pigorini condusse i suoi studi da autodidatta. Divenne insegnante di diverse scuole femminili tra cui quelle di San Paolo e Macerata dopodiché fu nominata direttrice della Regia Scuola Normale e del Convitto Femminile di Camerino. Fu autrice di diversi scritti e novelle, romanzi e interessanti monografie sulle tradizioni di alcune regioni italiane, tra i più importanti Costumi e Superstizioni dell'Appennino Marchigiano (1889) e In Calabria (1892).